Questo articolo lo vogliamo dedicare ad un’atleta che ha fatto tanto per il nostro gruppo sia da un punto di vista agonistico che sociale. Una colonna portante del C.A.I., tra le più grandi atleti caine e una donna che è sempre pronta a mettersi in gioco: Simonetta Bucci.
Iniziò a correre a 30 anni e la sua prima gara fu la nostra cara “Marcia dei Giganti” in cui si innamorò follemente della passeggiata e soprattutto della corsa.
Si iscrisse al CA.I. nel 1997 e cominciò a brillare sin dal suo arrivo, concludendo come 3° assoluta nella Pistoia-San Marcello e l’anno successivo come 5° assoluta nella Pistoia-Abetone con un gran tempo: 5h 44′.
Queste sono solo 2 delle centinaia di competizioni a cui ha partecipato durante la sua carriera. Tra le più iconiche sicuramente troviamo : il trittico di Romagna in cui si è piazzata 6° donna assoluta nel 2012 percorrendo la 50 km di Romagna con un personale di
4h 30′, la Pistoia-Abetone (4 edizioni), la maratona di: Firenze (4 volte), Livorno, Pisa (2° piazzamento nel 2012), Ferrara, della Mune, ma anche la Sky Race, una corsa di 30 km sulle Dolomiti in cui si classificò 4° assoluta e il Passatore, una gara che a suo parere oltre ad essere bella ed emozionante è anche molto strategica perché essa si svolge in due tempi con il passaggio ad una notturna in cui si è contro sé stessi sia fuori che dentro di sé. Intrapresa per ben tre volte tra il 2010 e il 2012: la prima provata per divertimento insieme alla nostra Franca Tosi ma non conclusa a causa di un infortunio dopo il 70° km, la seconda terminata in 12h e la terza finita in 11h.
Insoddisfatta di queste “poche” bellissime esperienze podistiche si è voluta dedicare anche all’atletica leggera tra il 2010 e il 2013 partecipando a gare del campionato italiano master (indoor), piazzandosi tra le prime 10 donne regionali e partecipando alla fase di accesso agli europei ad Ancona con un tempo di 2′ 37″ sugli 800 metri, non che fonte di grande soddisfazione sia personale che per tutto il gruppo. Attualmente si è dedicata anche al trhiatlon.
Ovviamente la nostra Simonetta, come la maggior parte dei nostri atleti, ha partecipato, nei vari anni, a tutte le gare site in Pistoia e dintorni arrivando addirittura un anno ad essere prima assoluta (uomini compresi) nel campionato interno del CA.I. e quasi sempre a premiazione con innumerevoli bronzi, argenti ed ori tra cui ricordiamo la gara della Valle del Serpente, Santo Moro e Barile.
Come detto all’inizio dell’articolo, oltre a dedicarsi alle gare in cui afferma: “Ho sempre corso con l’obbiettivo di migliorare la mia prestazione e mai di vincere ma anche perché la corsa è salute, vita e felicità.”; si è anche presa cura del gruppo e della nostra sede facendo parte dell’amministrazione per 4 anni, dedicandosi a tutto ed in particolar modo al nostro bellissimo abbigliamento.
Ci sentiamo inoltre in dovere di accennare il fatto che questa piccola ma grande atleta non è niente di meno che la cugina di un nostro caro fondatore, Alberto Bucci: una persona fiera che ha dedicato anima e corpo col perenne obiettivo di stare insieme fin dalla fondazione del gruppo podistico C.A.I. Pistoia generando in questo modo tanto bene e una grande intesa che tutt’ora esiste tra i nostri atleti, vecchi e nuovi.
Infine, parlando del CA.I: “E’ un gruppo apolitico e ciò lo rende bellissimo perché non esiste alcuna discriminazione; uno dei tanti esempi può essere il pranzo sociale in cui non si premiano solo i top runners, ma anche chi s’impegna nel percorrere più km, correndo o meno”. E:”Il C.A.I. è pura solidarietà e un luogo in cui le porte sono sempre aperte sia per chi entra che per chi esce; soprattutto grazie al nostro carissimo e grandissimo presidente Roberto“.
Speriamo di averti reso onore con queste poche parole, ma sappiamo con certezza che un articolo non basterebbe per parlare di tutto ciò che hai fatto e che fai per il nostro gruppo. GRAZIE!!!
Io probabilmente non la conosco come la conoscete Voi.
Ma so dire di lei molto più di ciò che potrebbe dirvi lei stessa.
Questo perché probabilmente non sa che i genitori a volte regalano e tolgono e, insieme a questo enigma a cui tutti son condannati, nella stessa medaglia, regalano conquiste. Sul finire di tutto.
Ed io, forse, ho vinto la gara più ambita.
Mia madre mi ha insegnato a correre, si ma non correre e basta, mi diceva di non guardare. ” Non guardare il traguardo finché esso non sia già superato, tagliato, preso. Per sempre “.
E per sempre, le cose si fanno così: per sempre. Guardando solo i propri piedi, come durante le strenue fatiche delle salite ripide che tutti percorriamo almeno una volta, e che sembrano non finire. Guardare, vedersi, e dimenticare, stare lì con il sudore e lo stomaco che ancora non molla e niente vuole arrendere. Quello stomaco che mai mi lascerà..
Mia madre inconsapevole, mi ha addestrata al coraggio. E lo ha fatto anche quando l’ho trovata di nascosto a sorridere, come non la si può vedere spesso..
Io credo di dovervi ringraziare per questo articolo oggi.
Mia nonna, madre di mia madre, diceva che tutte le strade portano a Roma ed io dico:
– Ogni strada, mamma, che tu percorrerai, ogni vittoria che non sai, io la porto e la porterò sempre nei miei passi. Decisi. A portare ogni giorno più in là, uno dopo l’altro, l’esperienza più bella di cui colleziono la coppa più ambita: la mia vita.
È una nazionale, ormai:
-Correre. Fino alla fine.
Grazie.
Tua figlia.
J.