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massaggi – pratiche shiatsu – naturopata
Il 27 maggio, alle 18.00 rammento l’interessante opportunità di confrontarsi con Elisa Ciommo e le dottoresse della parafarmacia alla Cittadella della Misericordia (nuova rotonda zona Vergine),
MOTUX, il running da un altro punto di vista.
Alla Maratona del Santo per la prima volta si sperimenta una rete di sensori per rilevare i movimenti degli sportivi (e non solo). Per la prima volta alla maratona di Padova si è eseguito un test su un runner monitorandolo con ben nove sensori inerziali. L’obiettivo è stato quello di registrare più informazioni possibili sui movimenti del corpo in corsa. I sensori sono stati posizionati due per arto e uno sulla nuca. L’acquisizione di accelerazioni e spostamenti angolari in tre dimensioni dovrebbe chiarire tutta la fluidità (o la fatica) durante la corsa di un maratoneta. È la prima volta che viene compiuto un esperimento di questo genere a livello nazionale.
Il runner in questione (che ha concluso il tracciato in 3 ore e 48 minuti) è il Dottor Marco Bergamin, coordinatore dell’equipe di ricerca universitaria che da qualche tempo testa lo sviluppo dei sensori inerziali, realizzati da Motux (azienda trevigiana che fa parte del gruppo 221e Srl).
“L’intesa tra l’università di Padova e Motux nasce dall’effettivo riconoscimento dello strumento come dispositivo innovativo capace di registrare i movimenti e successivamente, tramite apposito software, dare indicazioni sulle prestazioni e i movimenti eseguiti”. Le piccole dimensioni e la leggerezza del sensore (meno di 16 grammi) ne consentono un facile utilizzo sia durante l’attività fisica, che durante l’applicazione di protocolli di analisi biomeccanica. “Lo strumento, a breve in commercio ha le potenzialità per diventare un sistema di riferimento nella valutazione funzionale in molteplici contesti sanitari, di ricerca ed in ambito sportivo”.
CAMMINARE O CORRERE QUESTO IL DILEMMA!
Camminare o correre, qual è l’attività perfetta per perdere peso? La ricetta del giorno: rotolo di pollo
4 maggio 2015 • Benessere, Blog, Eventi
di Giulia Biondi – Camminare o correre? Che differenza c’è tra queste due attività fisiche molto simili tra loro? Cosa cambia a livello fisiologico e metabolico? Sembrerà strano, ma queste due discipline sportive racchiudono molte realtà diverse. Volendo privilegiare la questione perdita di grasso corporeo e dimagrimento, a chi non è un grande sportivo, e nella sua vita si è dilettato poco o nulla al movimento, consiglierei di imparare a camminare a passo sostenuto.
Ebbene sì, imparare. Molte persone pensano che camminare a passo svelto sia la stessa cosa che fare una passeggiata su e giù per il corso della città, leggendo un sms o un whatsapp sul cellulare lasciando ciondolare i piedi in modo morbido e stanco.
Indubbiamente è meglio di niente ma, se proprio dobbiamo impegnare un’ora della nostra giornata in modo costruttivo, meglio rendere propositiva l’attività.
Una ricerca pubblicata nei primi mesi del 2013 sulla rivista scientifica Arteriosclerosis, Thrombosis and Vascular Biology dell’American Heart Association ha preso in esame per 6 anni più di 15 mila camminatori di età compresa tra i 18 e gli 80 anni. I risultati ottenuti faranno molto piacere a tutti coloro che non sopportano la grande fatica della corsa: la camminata è risultata avere un fattore di prevenzione più alto per le malattie cardiovascolari. Inoltre, sempre la stessa ricerca afferma che, rispetto alla corsa, consumando le stesse calorie, il colesterolo diminuisce in maniera più importante con una camminata, come anche la pressione sanguigna.
Mentre per i chili di troppo? E’ più utile camminare un’ora consumando le stesse calorie che si brucerebbero in soli 30 minuti di corsa. Come è possibile?
Spiegato in modo semplice ma chiaro: se lavoro senza andare in affanno, e quindi senza andare in carenza di ossigeno, il mio corpo utilizzerà almeno per un 70% l’energia presente nel grasso, se invece ho il fiatone come se mi mancasse l’aria, allora vuol dire che sono in carenza di ossigeno e l’energia utilizzata sarà maggiormente ottenuta dal muscolo.
Allo stesso tempo camminare lenti e svogliati non serve a molto se non a consumare più o meno 130 kcal in un ‘ora e migliorare la circolazione. Quindi: chi va piano (ma non troppo piano) va sano e va lontano!
E I CONTRO…
“Fratture, talloniti e mal di schiena. Correre non sempre fa bene”
Il running è una moda molto diffusa. Ma il preparatore atletico del Real Madrid, Francesco Mauri, è convinto che sia uno sport che nasconde delle insidie. Soprattutto se eseguito in modo scorretto. A chi vuole fare movimento consiglia una passeggiata in bicicletta o una nuotata
di FRANCESCO MAURI*
“Fratture, talloniti e mal di schiena. Correre non sempre fa bene”SE NEGLI ANNI 90 ci fu il boom delle palestre, il fenomeno sociale sportivo di questi ultimi anni è sicuramente il running. Coinvolge dallo studente alla casalinga, dall’avvocato all’impiegata delle poste. Un variegato stormo di corridori riempie le strade e i parchi delle nostre città. A qualsiasi ora del giorno, e qualche volta anche a tarda sera, è normale incontrare un runner per la strada. Molte persone che condividono questa passione si ritrovano due, tre, quattro volte a settimana e corrono in gruppo. Altri preferiscono farlo da soli, mentre i più eccentrici addirittura si portano il cane per avere compagnia.
La moda. Sempre più gente partecipa a gare podistiche, dalla piccola corsa di beneficenza alla maratona di New York. Un’attività sempre più popolare, insomma: sempre più pubblicizzata e sempre accostata alla salute e al benessere. Ma correre fa davvero bene? La popolarità di questa pratica sportiva è sicuramente in parte dovuta alla sua facilità: non bisogna pagare nessun abbonamento, né occorre sottostare ad alcuna regola particolare.
Non tutti sanno correre. Quasi tutti, inoltre, sanno correre o pensano di saperlo fare. Pochi, però, lo sanno fare bene. Correre bene è molto difficile; la corsa è un gesto apparentemente semplice, ma in realtà è coordinativamente complesso. Infatti nelle discipline atletiche di corsa e nelle società sportive – professionistiche e non – si allena e si cura molto l’apprendimento e la coordinazione del gesto.
I rischi. Queste considerazioni preliminari fanno capire che la corsa nasconde molti aspetti negativi e parecchi pericoli, che vengono quasi sempre sottovalutati o non considerati per lasciare spazio al falso mito che “correre fa bene” in maniera assoluta. Innegabili sono i benefici che si possono apportare al sistema cardiocircolatorio e polmonare praticando il running. Le calorie di troppo ingerite possono inoltre essere smaltite abbastanza facilmente correndo. Anche qui dovremmo aprire tuttavia una parentesi. Spesso si corre su strade cittadine, dove l’inquinamento dell’aria è sempre maggiore.
Inquinamento e polmoni. Durante l’attività i polmoni moltiplicano i normali scambi gassosi della normale respirazione, poiché il sangue ha bisogno di maggiori quantitativi d’ossigeno da mandare ai muscoli. E’ facile quindi capire come correre in un ambiente inquinato rappresenti un grosso stress per i polmoni stessi. Per quanto riguarda le calorie smaltite, l’organismo in effetti si adatta velocemente agli stimoli dell’allenamento.
Uno sport strassante. Il metabolismo aerobico, in particolare, è molto facile da allenare: anche per questo il neofita che si approccia alla corsa ottiene facili miglioramenti iniziali. Ma in seguito sarà sempre più difficile bruciare calorie e diventerà necessario aumentare il tempo di allenamento o l’intensità. Se poi si passa alle note dolenti, la corsa è uno sport ossidativo e molto stressante. Le articolazioni di caviglia e ginocchio sono molto sollecitate, soprattutto su superfici dure come l’asfalto. Lo stesso discorso vale per i tendini, soprattutto il tendine d’achille e il tendine rotuleo.
Talloniti e fratture. Anche i piedi sono molto sollecitati: sono infatti all’ordine del giorno, trai runners, fratture da stress ai metatarsi (soprattutto il quinto) e talloniti. Indossare scarpe tecniche potrebbe ridurre lo stress, ma qui sopravviene un inconveniente di carattere economico: parliamo di materiale molto costoso. Inoltre, senza una buona coordinazione, il sollievo sarebbe soltanto apparente.
Mal di schiena. Anche la colonna vertebrale è molto sollecitata. Le algie della schiena sono una problematica assai diffusa tra i corridori. Anche in questo caso possedere una buona coordinazione ridurrebbe i problemi, ma non li cancellerebbe di certo. Molto spesso chi inizia a correre ne sente poi quasi il bisogno fisiologico.
I dolori. Il dolore in questo gioca un ruolo fondamentale. Chi corre sottopone come già detto il fisico a forti stress, che portano quasi sempre a dolore. Questo dolore da usura si avverte maggiormente a riposo. Durante la corsa, infatti, l’organismo, e in particolare il cervello, secerne sostanze chimiche chiamate endorfine. Queste sostanze sono antidolorifici naturali, che alleviano il dolore e danno sollievo al corridore. A riposo il dolore ricompare però con un’intensità proporzionale all’usura delle strutture coinvolte. Da non tralasciare, ovviamente, è l’aspetto psicologico. Spesso correre è un modo per non pensare ai problemi quotidiani, allo stress e a tutti gli altri condizionamenti della vita quotidiana.
Puntate su nuoto e bici. Con quanto detto finora non voglio affatto screditare il running: io stesso sono un runner occasionale e con problemi di costanza. Sono però convinto che chi si approccia alla corsa lo faccia quasi sempre carico di grandi aspettative e senza essere messo in guardia circa i potenziali aspetti dannosi. Esistono molte altre attività che portano gli stessi benefici della corsa e comportano meno stress. Il nuoto, la bici e la stessa corsa su tapis roulant ne sono concreti esempi. Sul tapis roulant la
superficie più morbida del rullo e il movimento dello stesso ammortizzano e facilitano la fase di spinta della corsa, rendendola “più leggera” e meno traumatici. In conclusione ritengo che ci siano molti altri sport e attività fisiche che, se eseguiti in maniera intelligente, possono essere più allenanti, meno stressanti e più stimolanti (ma questo è un parere personale) della corsa.
*Preparatore atletico del Real Madrid
I PRO….
10 motivi per cui correre fa bene
È lo sport amatoriale più praticato al mondo. Ne vanno matti i vip, da Madonna a Cameron Diaz, ma anche milioni di persone comuni. Solo in Italia sono circa un milione i cittadini, sia uomini sia donne, che fanno jogging regolarmente per tenersi in forma. Perché correre non fa bene solo al corpo, ma anche alla mente. Sono decine, ormai, gli studi scientifici che attestano i benefici di questa pratica, considerata dagli esperti una delle più efficaci nella prevenzione e nella cura di diverse malattie cardiovascolari, prevenzione dell’obesità, miglioramento del benessere psicologico, abbassamento della pressione. Ma anche come supporto a regimi alimentari ipocalorici. Per mantenersi in forma, secondo una ricerca contenuta nel Copenhagen city heart study, non è necessario spingersi a performance agonistiche. È sufficiente correre fra una e due ore e mezzo a settimana, con un ritmo lento, leggermente superiore rispetto a quello proprio di una camminata veloce, o moderato. L’ideale, alla fine di ogni allenamento, è sentirsi un po’ affannati. Niente di più. Già questo può aumentare le aspettative di vita e mantenere il fisico in perfetto stato. Ecco una gallery con i dieci principali motivi per cui correre fa bene.
1) Cuore al top. Correre fa benissimo all’apparato cardiocircolatorio, perché migliora l’efficienza cardiaca, combatte l’ipertensione e permette di tenere sotto controllo il colesterolo (aumentando quello buono e impedendo l’accumulo di quello cattivo). Il segreto sta negli effetti positivi che questo sport ha sulla pressione dei vasi arteriosi, permettendo al sangue di scorrere senza incontrare ostacoli
2) Forma perfetta. Lo jogging è anche l’alleato numero uno di chi voglia tenere sotto controllo il proprio peso. Chi corre perde i chili di troppo molto più facilmente rispetto a chi non svolge attività fisica. Questo perché muovendosi il corpo brucia i grassi che gli servono per produrre energia, evitando così che i lipidi si accumulino
3) Alleato della mente. Come la maggior parte degli sport, la corsa fa benissimo anche alla mente. Innanzi tutto perché aiuta a scaricare lo stress e la tensione, e poi perché permette di tenere sotto controllo l’ansia. Il motivo è semplice: attraverso lo sport l’organismo rilascia endorfine, particolari neurotrasmettitori che regalano una sensazione di pace e benessere
4) Articolazioni efficienti. Correre può evere effetti benefici anche sulle articolazioni, come caviglie e ginocchia. A patto, naturalmente, di non esagerare con lo sforzo e di usare scarpe adeguate. I benefici sono collegati, in questo caso, al miglioramento dell’afflusso di ossigeno nel sangue che depura l’organismo dalle tossine
5) Vista migliore. Gli esperti hanno dimostrato una correlazione diretta fra l’abitudine di tenersi in forma correndo e la salute degli occhi. Secondo una ricerca pubblicata di recente dalla rivista Medicine & science in sports & exercise, fare regolarmente jogging aiuta ad abbassare il rischio di sviluppare patologie all’apparato visivo, come per esempio la cataratta
6) Resistenza super. Correre regolarmente ha un ulteriore effetto benefico: migliora la resistenza dell’organismo. Correndo, e imparando che passo dopo passo si può superare qualunque ostacolo, si sviluppa un miglior approccio alla vita e si allena anche la capacità di concentrazione
7) Ossa fortissime. Jogging vuol dire anche ossa più forti. Un esercizio fisico intenso come la corsa favorisce, infatti, la mineralizzazione del tessuto osseo, rendendolo più forte e meno soggetto a processi di deterioramento, come per esempio l’osteoporosi
8) Prevenzione contro i tumori. Correre regolarmente può anche abbassare il rischio di sviluppare i tumori. Lo hanno dimostrato i dati recentemente estrapolati da 170 studi pubblicati sulla rivista Journal of nutrition. Gli esperti hanno rilevato anche una maggiore reattività dell’organismo nel caso in cui la patologia si sia già sviluppata
9) Elisir di lunga vita. Correre aumenta anche le aspettative di vita. Uno studio condotto dalla Stanford University School of medicine ha osservato un gruppo di persone lungo l’arco di 21 anni: al termine dello studio l’85 per cento dei soggetti che correva regolarmente era ancora in vita, mentre il 66% di chi non ha mai fatto jogging era deceduto
10)Metabolismo efficiente. Anche il metabolismo può migliorare grazie al jogging. Correre infatti lo accelera e in questo modo contribuisce a prevenire l’insorgere di eventuali disturbi gastro-intestinali o ad alleviare gli effetti di quelli già esistenti
Il Record è servito
Interessanti notizie “nutrizionali” …DA LEGGERE.