Nel nostro gruppo podistico sono presenti numerosi grandi atleti ma tra questi ce ne è uno che si distingue tra tutti per la quantità di km che percorre agonisticamente, in allenamento, ogni settimana ed ogni giorno. Un uomo che non ha paura di fare centinaia di km nel deserto, raggiungere le vette più alte d’Italia o partecipare a decine di maratone annualmente.
Sì ragazzi, quest’atleta, anzi che dire, questo semidio, non è
altro che Scarlatella Francesco.
La sua storia podistica è nata grazie ad una colonna portante del C.A.I., non che uno dei nostri consiglieri: Piero Esposito, il quale dopo averlo accolto come vicino di casa, lo coinvolse in una classica gara domenicale che purtroppo non esiste più: quella di Puppigliana.
Afferma che quell’esperienza fu memorabile: pensando di battere Esposito e tutti i “vecchiacci”, già immaginava di arraffare il prosciutto del primo premio.
Facciamola breve: arrivò ultimo; ma ciò non fece altro che rafforzarlo psicologicamente e invogliarlo a dare il massimo.
Da quel momento nacque un guerriero, una furia, un ultramaratoneta che nulla lo avrebbe fermato e che dentro di sé aveva una passione tale da coinvolgere anche sua moglie.
Ma partiamo dal principio: da bambino aveva cominciato a correre in bici per poi iniziare ad usare solo le scarpe, approfondendo quest’attività con i militari (attualmente sottoufficiale). Ed è proprio sotto questa veste che affrontò una competizione estrema: la Cairo-Luxor in Egitto, una “passeggiata” nel deserto insieme alla propria pattuglia di 800 km da una piramide ad un’altra. Essa terminò dopo 10 giorni, arrivando 1° assoluti. Nel 1998 si unì alla Fedi, squadra che frequentò per soli tre anni perché il nostro Piero non poteva sopportare tale affronto e perciò lo lanciò nel C.A.I. e dal 2000, il nostro Ciccio ha percorso decine di migliaia di km agonisticamente, rappresentandoci ovunque. Da qui nacque la sua passione per il podismo che è diventata ancora più intensa dal 2006, anno in cui iniziò ad affrontare maratone, ultramaratone, trail e ultratrail.
Tutto ciò è nato anche per la grande passione della montagna, motivo che ha spinto anche sua moglie Tiziana a seguirlo: è diventata infatti la sua consulente perché sceglie, progetta e cammina le sue varie avventure.
Tra le sue più grandi e soddisfacenti esperienze ci sono: la Dolomiti Extra Trail (112 km), la Toscana Crossing (105 km), il Passatore
(100 km) per 2 edizioni in 12 h, la Trapani-Palermo (100 km) in 9 h,
il Monte Rosa Ultratrail per ben 3 edizioni e il Tor des Géeants, un ultratrail di 330 km con un dislivello di 28000 metri che percorre tutta la Val D’Aosta passando per le 5 vette più alte d’Italia.
Nella sua carriera ha affrontato numerose gare internazionali come: la maratona di New York e alcune ultratrail (dai 115 ai 128 km) nelle Canarie, in Francia e in Svizzera.
Tra le sue più grandi soddisfazioni c’è il premio Nobili del 2005, trofeo che viene assegnato ad un atleta che è riuscito ad affrontare 10 maratone in un solo anno. In realtà però, il nostro Ciccio, quell’anno, ne terminò ben 14.
D’altronde, un ultramaratoneta come lui non ci stupisce più di tanto ormai. Basti pensare che ogni anno percorre agonisticamente (tra trail e supergare) dai 1000 ai 1500 km e si allena su una distanza complessiva di 12000 km all’anno, che corrispondono ad una media che va dai 100 ai 150 km ogni settimana.
Insomma nella sua carriera, in poco più di vent’anni ha percorso la bellezza di più di 50 maratone in tutt’Italia, 10 cento km, 25 ultratrail (dai 115 ai 160 km) e varie competizioni estreme di cui abbiamo già parlato e noi speriamo che possa continuare per ancora molto tempo portando i nostri colori sempre in più competizioni perché da ormai 20 anni è una delle nostre più grandi soddisfazioni.
L’amicizia col C.A.I. è unica e bellissima e ci teniamo a terminare con un suo piccolissimo pensiero su questo bellissimo mondo:
“La corsa per me è come un culto: è fonte di meditazione e relax”.