IL C.A.I. NON DIMENTICA

Purtroppo, come tutti ben sappiamo, questo è uno dei peggiori periodi di sempre e il Covid non ha risparmiato alcuni nostri caini come: Landini Franco, Menichini Claudio e Galardini Andrea.
Inoltre, negli ultimi mesi, ci hanno lasciato anche Mati Giorgio e Bellandi Alberto.
Per tutti noi è stato un duro colpo accettare queste perdite e rivolgiamo le nostre più sentite condoglianze a tutte le loro famiglie.
Sarete per sempre nei nostri ricordi e nel cuore del nostro gruppo podistico e della nostra grande ed allargata famiglia.

– il presidente Bonistalli Roberto
e i consiglieri del gp C.A.I. Pistoia

VECCHI RITROVAMENTI

La foto sottostante rappresenta uno dei migliori risultati che il nostro gruppo podistico abbia mai raggiunto.
Era il lontano 1987 e il nostro grande caino Enrico Toni spiazzò tutti quanti, terminando primo assoluto alla “Maratona del Chianti”,
con un tempo da capogiro.

Indisponibilità Campo Scuola di Pistoia a settembre

Vi inoltriamo un messaggio della nostra rappresentante Coni di Pistoia, Vittoriana Gariboldi, a riguardo dell’indisponibilità del campo scuola pistoiese:
“In considerazione della mia qualifica, sono stata incaricata dall’assessore Sabella, di avvisare le società sportive di atletica che operano presso il Campo Scuola di Pistoia, o che hanno atleti loro tesserati che eseguono presso il campo gli allenamenti, che la struttura non sarà disponibile per manifestazioni e/o allenamenti di atletica, nel periodo
dal 14 al 19 settembre p.v., in considerazione del fatto che sarà occupata per una manifestazione nazionale ed internazionale, della quale sarà presto data comunicazione ufficiale, di altra disciplina sportiva”.
Risultato immagini per campo scuola pistoia

IL C.A.I. NON DIMENTICA

C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede
ancora la marca di fabbrica
“Schulze Monaco”
C’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio
di scarpette infantili
a Buchenwald.
Più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane a Buchenwald.
Servivano per fare coperte per i soldati.
Non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas.
C’è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald.
Erano di un bimbo di tre anni, forse di tre anni e mezzo.
Chi sa di che colore erano gli occhi bruciati nei forni,
ma il suo pianto lo possiamo immaginare,
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare.
Scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perché i piedini dei bambini morti
non crescono.
C’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald,
quasi nuove,
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole…
Joyce Lussu,  Le scarpette rosse

I NOSTRI ATLETI: SCARLATELLA FRANCESCO

Nel nostro gruppo podistico sono presenti numerosi grandi atleti ma tra questi ce ne è uno che si distingue tra tutti per la quantità di km che percorre agonisticamente, in allenamento, ogni settimana ed ogni giorno. Un uomo che non ha paura di fare centinaia di km nel deserto, raggiungere le vette più alte d’Italia o partecipare a decine di maratone annualmente.
Sì ragazzi, quest’atleta, anzi che dire, questo semidio, non è
altro che  Scarlatella Francesco.
La sua storia podistica è nata grazie ad una colonna portante del C.A.I., non che uno dei nostri consiglieri: Piero Esposito, il quale dopo averlo accolto come vicino di casa, lo coinvolse in una classica gara domenicale che purtroppo non esiste più:  quella di Puppigliana.
Afferma che quell’esperienza fu memorabile: pensando di battere Esposito e tutti i “vecchiacci”, già immaginava di arraffare il prosciutto del primo premio.
Facciamola breve: arrivò ultimo; ma ciò non fece altro che rafforzarlo psicologicamente e invogliarlo a dare il massimo.
Da quel momento nacque un guerriero, una furia, un ultramaratoneta che nulla lo avrebbe fermato e che dentro di sé aveva una passione tale da coinvolgere anche sua moglie.
Ma partiamo dal principio: da bambino aveva cominciato a correre in bici per poi iniziare ad usare solo le scarpe, approfondendo quest’attività con i militari (attualmente sottoufficiale). Ed è proprio sotto questa veste che affrontò una competizione estrema: la Cairo-Luxor in Egitto, una “passeggiata” nel deserto insieme alla propria pattuglia di 800 km da una piramide ad un’altra. Essa terminò dopo 10 giorni, arrivando 1° assoluti. Nel 1998 si unì alla Fedi, squadra che frequentò per soli tre anni perché il nostro Piero non poteva sopportare tale affronto e perciò lo lanciò nel C.A.I. e dal 2000, il nostro Ciccio ha percorso decine di migliaia di km agonisticamente, rappresentandoci ovunque. Da qui nacque la sua passione per  il podismo che è diventata ancora più intensa dal 2006, anno in cui iniziò ad affrontare maratone, ultramaratone, trail e ultratrail.
Tutto ciò è nato anche per la grande passione della montagna, motivo che ha spinto anche sua moglie Tiziana a seguirlo: è diventata infatti la sua consulente perché sceglie, progetta e cammina le sue varie avventure.
Tra le sue più grandi e soddisfacenti esperienze ci sono: la Dolomiti Extra Trail (112 km), la Toscana Crossing (105 km), il Passatore
(100 km) per 2 edizioni in 12 h, la Trapani-Palermo (100 km) in 9 h,
il Monte Rosa Ultratrail per ben 3 edizioni e il Tor des Géeants, un ultratrail di 330 km  con un dislivello di 28000 metri che percorre tutta la Val D’Aosta passando per le 5 vette più alte d’Italia.
Nella sua carriera ha affrontato numerose gare internazionali come: la maratona di New York e alcune ultratrail (dai 115 ai 128 km) nelle Canarie, in Francia e in Svizzera.
Tra le sue più grandi soddisfazioni c’è il premio Nobili del 2005, trofeo che viene assegnato ad un atleta che è riuscito ad affrontare 10 maratone in un solo anno. In realtà però, il nostro Ciccio, quell’anno, ne terminò ben 14.
D’altronde, un ultramaratoneta come lui non ci stupisce più di tanto ormai. Basti pensare che ogni anno percorre agonisticamente (tra trail e supergare) dai 1000 ai 1500 km e si allena su una distanza complessiva di 12000 km all’anno, che corrispondono ad una media che va dai 100 ai 150 km ogni settimana.
Insomma nella sua carriera, in poco più di vent’anni ha percorso la bellezza di più di 50 maratone in tutt’Italia, 10 cento km, 25 ultratrail (dai 115 ai 160 km) e varie competizioni estreme di cui abbiamo già parlato e noi speriamo che possa continuare per ancora molto tempo portando i nostri colori sempre in più competizioni perché da ormai 20 anni è una delle nostre più grandi soddisfazioni.
L’amicizia col C.A.I. è unica e bellissima e ci teniamo a terminare con un suo piccolissimo pensiero su questo bellissimo mondo:
“La corsa per me è come un culto: è fonte di meditazione e relax”.

LE NOSTRE LEGGENDE: ENRICO TONI

Per iniziare la nostra nuova rubrica non potevamo che scegliere lui: Enrico Toni. Classe 1963 ed iscritto al C.A.I. negli anni 80.
La sua carriera da podista è iniziata però nella Silvano Fedi dove è rimato per 4 anni, per poi trasferirsi col padre Luciano Toni, il suo più grande sostenitore ed amico, nella Marathon Club per esigenze.
La sua storia è veramente bella ed è iniziata di punto in bianco alla tenera età di 13 anni: mentre tornava da una vacanza a Cireglio  col bus, su un seggiolino trovò un volantino della Pistoia-Abetone. Da lì, per gioco e spirito avventuriero, coinvolgendo anche il padre, si avventurò nella prima tappa della Pistoia-Abetone, cioè Le Piastre. La sfida lo coinvolse così tanto che dopo due anni arrivò addirittura a terminare la Pistoia-Abetone (a soli 15 anni).
Da lì nacque una passione tale che iniziò a gareggiare sempre di più ed ad allenarsi insieme ad un suo grande amico, Fabrizio Gori, spingendosi a correre anche la notte dopo aver lavorato.
A poco più di 20 anni si iscrisse alla sua squadra del cuore: il C.A.I.
Da quel momento ci fu un notevole cambiamento nei suoi allenamenti che lo portarono ad un livello agonistico talmente elevato da aggiudicarsi, oltre che a innumerevoli vittorie e ottimi piazzamenti,  il titolo di “leggenda caina”.
Nel 1988 conquistò anche la 1° posizione nel campionato interno del C.A.I. battagliandosi fino all’ultima competizione con un altro caino: Luca Gianini, ma anche Ratti e Moreno Biaggi.
Il massimo punto di carriera è nel 1989, anno in cui vinse una  rinomata competizione: la Maratona del Chianti. Alla fine della gara e successivamente venne intervistato dalla RAI e dalle tv locali dove tutti si chiesero: “Come ha fatto un caino ad arrivare fin qui, vincendo con la bellezza di 8 minuti sul secondo classificato?”
Proprio perché fece conoscere il C.A.I. a tutti, valorizzandolo al massimo, è stato ed è tutt’ora una delle nostre più grandi soddisfazioni caine,
Tra le sue più importanti vittorie sicuramente troviamo la vittoria del Trofeo 5 Fontane (18 km) e quella della maratona di Villa Marina.
Ma la competizione in cui registrò il suo miglior tempo fu la maratona di Livorno in 2h 29′ con un bellissimo 6° posto assoluto.
Tra le sue migliori prestazioni troviamo anche:
1h 11′ in una mezza maratona e 30′ 45” in una 10 km dove per lo più si piazzò 17° assoluto.
Da come avrete capito stiamo parlando di un grande campione che però ha ammesso che nella sua carriera avrebbe voluto fare anche più  gare internazionali come ad esempio la maratona di New York, ma ammette che nel suo cuore le gare che lo hanno segnato e che porterà sempre con sé sono: la Pistoia-Abetone che è stata la sua 1° vera competizione, la Fognano Ponte di Rigoli e tra le sue più belle esperienze sicuramente ricorda la 1° edizione della Firenze Marathon (2h 39′).
Purtroppo nel 2011 la sua carriera terminò per un grave infortunio in una gara a Torbecchia che secondo lui, lo ha reso “uno dei tanti”; per noi però sarà sempre uno dei più grandi atleti e campioni che il C.A.I. abbia mai incontrato.
Il legame che aveva col nostro grande gruppo podistico era a dir poco bellissimo, caratterizzato da un’amicizia dello stare insieme, del sudare insieme e di condividere i risultati con tanta passione e dedizione da parte di tutti i compagni.
Concludiamo con una sua frase semplice, ma piena di significato:
“La corsa insegna la vita e solo con la fatica e col sacrificio si arriva ai risultati perché le scorciatoie non portano a nulla”.

NOVITA’: LE NOSTRE LEGGENDE

A partire da domani sarà disponibile una nuova tipologia di articoli dedicati a degli atleti che hanno rappresentato con le loro avventure ed esperienze podistiche il C.A.I. intitolata:
”LE NOSTRE LEGGENDE”
Grazie a loro, il gruppo podistico ha toccato gli apici della sua storia e perciò vi ringraziamo anticipatamente  per la vostra passione e dedizione verso il nostro gruppo.

AGGIORNAMENTO MARATONINA DI PISTOIA

Buonasera amici runners.
Il consiglio direttivo C.A.I. insieme al nostro presidente, ha
valutato che le condizioni che portarono un anno fa a dover rinviare l a nostra cara mezza di Pistoia, si stanno confermando anche nel corrente anno, proibendo di fatto una sicurezza di poter fare la corsa del 21 marzo 2021, stante le attuali diposizioni.
Valuteremo se possibile fare la maratonina sempre nel corso del corrente anno, ovvero rinviarla ulteriormente al prossimo anno.
Tutto ciò anche per non andare a conflittuare con altre gare del 2021, che sicuramente saranno tante alla riapertura ufficiale delle competizioni.
Buona gamba a tutti

DISPONIBILITA’ TESSERAMENTO

Vi comunichiamo che a partire da oggi 5 gennaio 2021, per tutti gli atleti caini agonisti e non, sarà disponibile la tesserazione FIDAL e UISP. Invitiamo quindi tutti gli interessati, a contattare il nostro amministratore Luciano Giovannini al numero: 329 153 8514 oppure scrivere all’indirizzo email: ilpodistacaino@gmail.com in modo da poter fissare un appuntamento nella nostra sede.

PS: Ci teniamo a ricordarvi che quest’anno le attività sportive legate al podismo sono molte incerte; di conseguenza consigliamo di valutare tale scelta ed eventualmente di effettuare la visita medico sportiva.

Fidal 2021: nuovo sostegno a favore del tesseramento degli atleti -  Runner's World Italia